Complesso dei nuovi edifici dello IACP/ATER in Campo di Marte, nell’Isola della Giudecca

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Case dello IACP/ATER in Campo Marte, nell'Isola della Giudecca

Complesso dei nuovi edifici dello IACP/ATER in Campo di Marte, nell’Isola della Giudecca

Il vecchio complesso di Campo di Marte o Campalto, venne edificato dallo IACP nel 1831. Questo complesso, per un totale di 124 alloggi, venne demolito nel 2004, per fare posto a nuovi edifici.

L’atto di nascita del progetto di recupero di Campo di Marte alla Giudecca risale al 1983 quando lo IACP, di concerto con il Comune di Venezia, avvia una coraggiosa operazione di ristrutturazione urbanistica che prevedeva la demolizione di un consistente numero di edifici abitati e la successiva costruzione di un complesso edilizio ordinato e organico. Per ottenere un risultato degno del particolare sito e della singolarità e unicità della città di Venezia lo IACP decide di indire un concorso internazionale di progettazione su invito, interpellando dieci tra i più famosi architetti italiani e stranieri: gli italiani Carlo Aymonino, Gianfranco Caniggia e Aldo Rossi, lo svizzero Mario Botta, il britannico James Gowan, il polacco Tomasz Mankowsky, lo spagnolo Josè Rafael Moneo Valles, l’austriaco Boris Podrecca, il portoghese Alvaro Siza Viejra, l’olandese Aldo Van Eyck. Il concorso per il progetto urbanistico è stato vinto da Siza e la progettazione degli edifici è stata affidata a Aymonino e Rossi, allo stesso Siza e a Moneo.

Il primo stralcio dei lavori ha riguardato la costruzione degli edifici di Aymonino (26 alloggi a nord) e di Rossi (25 alloggi a sud), entrambi compresi nel piano urbanistico di Siza. Il fabbricato di Aymonino, a forma di H, è sviluppato su quattro piani serviti da due entrate, due scale e due ascensori. L’edificio di Rossi, a forma di U rovesciata, si sviluppa su quattro piani abitabili e un piano sottotetto nel quale sono state ricavate le soffitte. Gli elementi edilizi sono collegati fra loro da un sistema di terrazze praticabili che conferiscono al complesso la particolare forma. Entrambi gli edifici e tutti i cinquantun alloggi sono adattabili e visitabili per persone con difficoltà motorie. (1)

I 32 alloggi, progettati da Siza, danno forma al primo braccio dell’edificio a forma di L rovesciata, che prevede complessivamente 51 alloggi disposti su quattro piani. E’ in corso la realizzazione dell’ultimo blocco di ulteriori 19 alloggi per l’ultimo edificio previsto, progettato da Raphael Moneo, e in mezzo verrà ricavata una piazza che per tipologia costruttiva e arredo richiamerà ai “campielli” veneziani. (2)

(1) http://www.atervenezia.it/costruzioni-realizzate/2004/venezia-giudecca/

(2) http://www.atervenezia.it/costruzioni-realizzate/2008/venezia-giudecca-2/

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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