Il Parco pubblico Papadopoli, ai Tolentini
Sull’area oggi occupata dai giardini sorgeva un tempo il monastero di Santa Croce, l’antico complesso religioso che ha dato il nome all’intero sestiere. Abitato da una comunità di monache clarisse, venne chiuso nel 1810 durante le soppressioni napoleoniche e ridotto ad usi civili. Il complesso fu demolito qualche anno dopo assieme ad altre costruzioni per fare posto al parco.
Il progetto fu concepito da Francesco Bagnara nel 1834-35 su commissione di Teresa Mosconi, moglie del conte Spiridione Papadopoli che era divenuto proprietario del terreno subentrando alla famiglia Quadri. Per la costruzione vennero accorpati anche giardini e orti preesistenti, per un totale di 12 000 m².
Seguace di Giannantonio Selva e di Giuseppe Jappelli, Bagnara realizzò a nord, verso il Canal Grande, un parco all’inglese in linea con le tendenze romantiche del periodo, caratterizzato da viali sinuosi e collinette. La parte rimanente, invece, era più regolare con aiole di forma geometrica.
Rimaneggiati e ampliati nel 1863 da Marco Quignon su incarico dei nuovi proprietari Niccolò e Angelo Papadopoli, i giardini destarono l’ammirazione dell’opinione pubblica. All’interno avevano trovato posto numerosi esemplari di piante esotiche, ma vi era anche una voliera con pappagalli e fagiani argentati e una terrazza circolare che dava sul Canal Grande.
Danneggiati dai bombardamenti della prima guerra mondiale, verso il 1920 vennero aperti al pubblico. Ma nel 1933 furono coinvolti nella costruzione di piazzale Roma e subirono delle gravi alterazioni: la parte occidentale venne in gran parte spianata e separata dal resto dallo scavo del rio Novo, necessario allo smaltimento del traffico del nuovo terminal. Nella stessa occasione fu innalzato un grande complesso alberghiero sul lato sud.
Risulta poco luminoso sia per la copertura arborea abbastanza fitta, sia per la presenza di specie sempreverdi come lecci, cipressi e cedri. Altre specie presenti sono bagolari, sofore, tigli, tassi, aceri e querce. Il sottobosco è costituito da esemplari di alloro, evonimo, aucuba, viburni e macchie di Ruscus hypoglossum. (1)
(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Giardini_Papadopoli
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