I dragi o serpenti marini, sulla facciata principale della Chiesa di Santa Margherita vulgo Santa Margarita
Sulla facciata principale della Chiesa di Santa Margherita vulgo Santa Margarita, sono infisse, in un angolo della facciata, due sculture distinte e sovrapposte: la prima rappresenta un grande serpente marino che si attorciglia in verticale; la seconda, anche se consumata dal tempo e difficilmente leggibile, potrebbe rappresentare il serpente Pitone, il custode dell’oracolo di Delfi.
Nella mitologia greca Pitone, figlio di Gea prodotto dal fango della Terra dopo il Diluvio Universale, era il drago che sorvegliava l’oracolo di Delfi, sempre rappresentato nelle pitture vascolari e da scultori come serpente. Apollo uccise Pitone per impossessarsi dell’oracolo, il più celebre in Grecia.
Sono narrate varie versioni della nascita di Pitone e della sua morte per mano di Apollo, oltre al dettaglio della lotta del Dio celeste con il serpente. La versione riportata da Igino sostiene che quando Zeus concepì con la dea Latona, Artemide e Apollo, la dea Era inviò Pitone per perseguitare Latona ovunque si fosse recata, e ordinò che essa non avrebbe potuto partorire alla luce del sole. Latona accolta da Poseidone nell’isola di Ortigia partorì Apollo sotto delle onde al riparo del sole.
Quando Apollo crebbe decise di sconfiggere la sua nemesi, facendosi strada verso il Parnaso (una montagna che domina la città di Delfi) dove il dragone dimorava, penetrò attraverso il recinto sacro e lo uccise con le sue frecce. Sacerdotessa dell’oracolo divenne poi Pizia, dal toponimo Pito, a causa della putrefazione (πύθειν) del corpo del serpente dopo che era stato ucciso. (1)
(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Drago_greco
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