Il soffitto della Scuola della Carità e sier Cherubino Ottali

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Alvise Vivarini. Il Padre Eterno. Soffitto della Scuola della Carità ora Gallerie dell'Accademia.

Il soffitto della Scuola della Carità e sier Cherubino Ottali

Fra le pie confraternite di Venezia, la più antica era quella di Santa Maria della Carità, una delle sei scuole grandi. Instituita nel 1260 nella chiesa di San Leonardo, passò poi alla Giudecca, dalla cui isola nel 1344 venne a stabilirsi presso i Canonici di Santa Maria della Carità, dove appunto fin dal 1807 ha sede l’Accademia delle Belle Arti.

La scuola fu eretta in origine di stile archiacuto. Il disegno dell’antica facciata si vede nel dipinto di Carlo Caliari nella sala del Maggior Consiglio in palazzo Ducale. Nel piano superiore la maggior sala fu compiuta nel secolo XV. Si stava per costruire il magnifico soffitto  allorchè un Cherubino Ottali, uno dei confratelli del pio sodalizio, offrì di adornarlo tutto a sue spese, purchè gli fosse permesso di mettervi il proprio nome. I confratelli accettarono l’offerta dell’Ottali, e gli diedero la direzione del lavoro, ma con il patto che il suo nome non vi fosse espresso.

Allora l’immaginoso ed ambizioso Ottali ordinò agli artisti un elegante lavoro d’intaglio in legno, diviso a piccoli comparti uguali, nel cui mezzo fosse scolpita la testa di un cherubino circondata da otto ali. E su tutto l’intaglio profuse una ricca doratura, come anche oggi ammiriamo. Così Cherubino Ottali ebbe il suo nome quasi effigiato in un grande numero di cherubini, ognuno di essi da otto ali recinto.

Il Cicogna poi, illustrando nella chiesa di San Gregorio un’epigrafe della famiglia Aliotti o Aleoti, dice che si ricava da “una notarella di pugno di Apostolo Zeno al margine di un esemplare della Venezia del Sansovino con lo Stringa,  che il soffitto della Scuola della Carità fu fatto fare da uno di casa Aliotti; come da libro delle origini delle famiglie popolari di Venezia in casa Foscarini; la qual cosa è pure indicata nel Forestiere illuminato, 1765; se non si scambia il cognome dicendosi Cherubino Ottali, cioè Otto ali, oppur Ali otto“. Fra i moderni il Paoletti nel Fiore di Venezia, ed il Selvatico nella Guida, attribuiscono il soffitto stesso a Cherubino Ottali. (1)

(1) Francesco Scipione Fapanni. Bullettino di Arti, Industrie e Curiosità Veneziane. Venezia Tipografia Emiliana 1877

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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