Le maioliche della Cappella dell’Annunciazione o Capella Lando nella Chiesa di San Sebastiano, nel Sestiere di Dorsoduro

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Pavimento della Cappella dell'Annunciazione o Lando, Chiesa di San Sebastiano. Sestiere di Dorsoduro (da https://www.mauvesrl.it/)

Le maioliche della Cappella dell’Annunciazione o Cappella Lando nella Chiesa di San Sebastiano, nel Sestiere di Dorsoduro

Fino a qualche decina di anni fa era possibile vedere, nella Cappella dell’Annunciazione o Cappella Lando nella Chiesa di San Sebastiano, un insolito pavimento composto da 384 maioliche, pavimento che venne  rimosso dalla cappella nel 1993 per essere restaurato. 

Il pavimento venne costruito nel 1510, data che si poteva leggere su una delle piastrelle, ogni maiolica aveva un soggetto particolare, erano rappresentati trofei di armi, fantasie geometriche, mazzi di frutta, strumenti musicali, cornucopie, mascheroni, castelli, delfini, crostacei, uccelli, ecc., su tutte predominava il colore azzurro veneziano detto berettino, ed erano posate in modo casuale, senza un ordine prestabilito, e con i motivi spesso ripetuti. Alcune di queste piastrelle riportavano quelli che potrebbero essere stati i marchi dei loro fabbricanti. 

Il pavimento si trovava nella cappella, a sinistra dell’altare maggiore, chiamata Cappella dell’Annunciazione per la pala d’altare dipinta da Matteo Ingoli  o Cappella Landi per essere di proprietà di quest’ultima famiglia.

I Landi, che in principio erano chiamati Mainardi,  vennero da Altino nel 791 e risultarono del Maggior Consiglio al serrare di questo nel 1297.  Ogni ramo della famiglia Lando aveva il proprio stemma, finché con il tempo ne rimase un solo, quello inquartato di nero e di bianco, al centro di un aquila con due teste, sorretto da due giovani nudi, che campeggiava in una grande piastrella al centro del pavimento.  (1)

La Cappella Lando è attualmente, ottobre 2024, in fase di restauro.

 (1) Fonti diverse

FOTO: foto Alfonso Bussolin e da https://www.mauvesrl.it/. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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