Il fenomeno dell’acqua alta nella Laguna Veneta
Le marea è un’oscillazione delle acque marine dovuta all’attrazione gravitazionale del sole e della luna, e dalla forza centrifuga prodotta dalla rotazione della Terra, questo fenomeno naturale viene chiamato marea astronomica. In prossimità quindi di luna nuova e luna piena le marea è massima, minore è l’inclinazione del sole sul piano dell’equatore e maggiore è l’ampiezza della marea, questo significa che in prossimità degli equinozi la marea è maggiore, mentre in prossimità del solstizio invernale e estivo la marea è minore.
La marea astronomica dura 12 ore e 27 minuti ca. (tra due picchi di massima o di minima), questo è dovuto al fatto che in certo momento del giorno si hanno due fasi complete di marea, una dovuta l’attrazione gravitazionale della luna e del sole (prima gobba di marea) e l’altra alla forza centrifuga terrestre (seconda gobba di marea) dall’altra parte del globo. Ne consegue un sollevamento del mare sia sul lato della Terra rivolto verso la Luna, sia sul lato opposto, per questa ragione l’alta e la bassa marea si alternano all’incirca due volte al giorno. L’onda di marea si suddivide in due periodi di 6 ore e 13 minuti ca., in marea crescente (entrante) e marea calante (uscente), “sie ore ła cala, sie ore ła cresce“. (1)
La marea astronomica nel mare Adriatico, entra attraverso il canale di Otranto, sale verso nord lungo la costa orientale dell’Adriatico e ritorna a sud lungo la costa italiana, compiendo il giro in poco più di 12 ore con una velocità media di 150 km/h ca. (2)
Questi fattori sono soggetti a pochissime incertezze e sono regolati da leggi di fisica meccanica, quindi la marea astronomica può essere calcolata con elevata precisione anche con anni di anticipo. (1)
Alla marea astronomica si sommano poi, nell’Adriatico e nella Laguna di Venezia, dei fattori variabili di matura metereologica e antropica, che danno luogo al fenomeno chiamato in veneziano dell’acqua alta. I fattori metereologici variabili sono: le basse pressioni atmosferiche, i venti di scirocco e di bora, le sesse; quelli causati dall’intervento dell’uomo sull’ambiente naturale sono: la subsidenza (in parte), l’innalzamento del livello del mare, i fattori climatici globali, l’interramento di vaste estensioni di laguna precedentemente occupate da barene (taglio costiero del fiume Brenta, porto Marghera), o lo scavo di altre zone lagunari.
Una depressione atmosferica produce un innalzamento del livello marino, l’atmosfera preme di meno e il mare tende a sollevarsi, la variazione è di circa 1 cm ca. per ogni millibar di variazione di pressione, si può arrivare cioè fino a 30 cm al passaggio di una perturbazione. Le basse pressioni provocano un effetto di spostamento della massa d‟acqua nella direzione della pressione atmosferica minore. Nell’Adriatico settentrionale due sono i venti che agiscono notevolmente sul livello marino: lo scirocco e la bora. Il vento di scirocco persistente, può produrre innalzamenti notevoli, questo vento spinge la marea all’interno della laguna e ne impedisce il defluire, anche il vento di bora, che discende dall’altipiano carsico sul golfo di Trieste, attraversa tutto il golfo di Venezia e si smorza gradatamente nel retroterra di Chioggia, impedisce il defluire della marea dalla laguna. (3)
Il fenomeno delle sesse si genera quando una causa generalmente meteorica, produce rapidamente un temporaneo dislivello in una zona del mare (vedi sopra), per il fenomeno dell’acqua alta sono in particolare determinanti le depressioni che si verificano all’estremità meridionale del bacino. II ristabilimento dell’equilibrio avviene mediante una successione di oscillazioni che gradualmente si smorzano: queste oscillazioni son dette sesse. Le sesse si sommano all’onda di marea astronomica ampliandone la portata. (3)
La situazione climatica terrestre varia lentamente ma progressivamente col tempo. Attualmente questa variazione comporta un aumento della temperatura alla superficie della Terra dell’ordine di quasi 1/10° C per secolo (se non di più ultimamente). In dipendenza di questo aumento si ha una progressiva fusione delle masse glaciali terrestri, per cui il livello di tutti i mari aumenta in stretta corrispondenza. L’aumento medio risulta, per gli ultimi settant’anni, in media di 2 mm per decennio, a Venezia la media è di 30 mm per decennio. È evidente che i valori più alti misurati sono dovuti al contemporaneo abbassamento del suolo per Venezia di 19 mm per decennio. (3) Alla subsidenza naturale, causata al consolidamento dei sedimenti, si deve aggiungere quella antropica causata dall’estrazione, dal sottosuolo, dell’acqua per uso industriale, innescata nei primi decenni del secolo scorso e ormai esaurita.
A questo si aggiungono le conseguenze della realizzazione della zona industriale di Porto Marghera, la quale ha ulteriormente aggravato il fenomeno dell’acqua alta. La maggior parte della zona industriale è stata ricavata bonificando vaste estensioni di laguna, precedentemente occupate da barene, ovvero terre che in caso di alta marea agiscono da vaso di espansione, limitando l’escursione della stessa. Lo scavo del Canale dei Petroli, che parte dalla bocca di porto di Malamocco e raggiunge la terraferma, ha ingrandito considerevolmente la sezione della bocca di porto aumentando di conseguenza la quantità di acqua che entra in laguna. (1)
È evidente che una relazione tra questi elementi non può essere determinata con precisione, perché molti sono i fattori variabili che intervengono nel fenomeno.
Per la misurazione di riferimento dell’acqua alta ci si basa sull’altezza di marea rilevata dalla stazione ubicata alla Punta della Salute, alla quale è riferito anche lo zero mareografico. Infatti per convenzione a Venezia le altezze di marea sono riferite al livello medio del mare a Punta della Salute misurato nel 1897. La marea è sostenuta quando il livello di marea è compreso tra +80 cm e +109 cm sullo zero mareografico, la marea è molto sostenuta quando il valore è compreso tra +110 cm e +139 cm, la marea è eccezionale quando il valore raggiunge o supera i +140 cm. (1)
Dal 7 dicembre 2007 nel centro storico e nell’isola della Giudecca è entrata in funzione una nuova sirena elettronica che emette due suoni distinti: il primo per avvertire la popolazione dell’arrivo dell’acqua alta, il secondo per dare un’indicazione dell’altezza della marea prevista a seconda del numero di toni diversi emessi ( sirena iniziale , +110 cm , +120 cm , +130 cm , +140 cm). (1) (4)
(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Marea e https://it.wikipedia.org/wiki/Acqua_alta
(2) FRANCO STRAVISI Caratteristiche meteorologiche e climatiche del Golfo di Trieste. Università di Trieste, Dipartimento di Scienze della Terra
(3) SILVIO POLLI Effetti meteorici, statici e dinamici, sul livello dell’Adriatico settentrionale
(4) https://www.comune.venezia.it/it/content/sirene-allertamento-acqua-alta
Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Acqua alta in Fondamenta Venier dai Leoni, stazione di rilevamento del livello di marea in Punta della Salute, livelli di acque alte a Cà Farsetti, acqua alta in Campo San Giacomo a Rialto, livelli di acque alte in Campo Santi Filippo e Giacomo, mareografo del 1836 sul Canal Grande vicino a Cà Farsetti
FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.