La farmacia dell’Ospedale di San Servolo a Venezia
L’isola di San Servolo era originariamente un piccolo insediamento di comunità benedettine, poi di monache dell’ordine di San Leone. L’ospedale nato come ospizio per appestati fu dai primi anni del ‘700 destinato dalla Serenissima ad ospedale militare affidato alla responsabilità dei Padri Ospitalieri di San Giovanni di Dio, meglio noti con il nome di Fatebenefratelli.
Nel 1721 la spezieria dell’ospedale era costituita da un locale “ben pavimentato di quadri trevigiani in buono stato“, munita di “vetrine tutte di noce con sottoposti armadi chiusi da sportello, fermi a chiave, con distribuiti interni scaffali, tutto plafonato con signature a cristallino e pittura in figura“. Vi era poi un locale adibito a laboratorio “lastricato di macigni e munito di fornelli chimici a molti fuochi e relativa ferramenta“.
Qualche anno più tardi la spezieria venne riconosciuta come “farmacia pubblica dei forti e delle milizie“, era un importante “stabilimento” che provvedeva al fornitura di medicamenti agli ospedali e ai dispensari delle più importanti roccaforti militari della Repubblica.
All’inizio del’Ottocento la spezieria dell’ospedale divenne “farmacia generale” adibita alla produzione di tutti i farmaci destinati ai poveri, la cui distribuzione era agevolata dall’appoggio di due farmacie subalterne, quella della Fraterna di Sant’Antonino e quella del Civico Ospitale degli Incurabili. Tuttavia nel 1826, la Congregazione di Carità venne sciolta, e la farmacia di San Servolo venne esautorata dal ruolo di “farmacia generale” per rientrare nel possesso del patrimonio dell’Ospedale.
Dopo di che la farmacia continuò il suo lavoro di routine al servizio dell’ospedale psichiatrico, fu gestita ancora dai padri Fatebenefratelli fino ai primi del ‘900 per poi essere amministrata da un’unica istituzione di beneficenza che provvedeva agli ospedali di San Servolo e di San Clemente.
Oggi dell’antica e gloriosa farmacia di San Servolo rimangono, oltre ad alcuni mortai e un paio di bilance, i suoi scaffali originali in noce massiccio, e una straordinaria collezione di vasi farmaceutici. Si tratta di 256 vasi di varie forme e dimensioni, tutti con coperchio, e caratterizzati dall’effige del leone di San Marco, in giallo, disposto sopra il cartiglio; il tutto rappresenta una rara testimonianza di spezieria ospedaliera settecentesca. (1)
(1) ERNESTO RIVA L’antica farmacia dell’Ospedale di San Servolo a Venezia (Belluno, 1996).
FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.