Corte e Calle Coppo, nel Sestiere di San Marco
Si chiama negli Estimi Corte di cha Coppo, ed era sottoposta alla parrocchia di San Paterniano. Fino dal secolo XIII vivevano un Malgherito Coppo, ed un Marco suo figlio da San Paternian. Anche nel 1514 i Coppo notificarono ai X Savi di possedere una casa da statio in parrocchia di San Paterniano Fortunato Olmo scrisse un breve, ma favoloso trattato, ancora inedito, sopra l’indicata famiglia, facendola derivare da Coppco re della Grecia, i cui discendenti, dopo la guerra Troiana, passarono in Calabria, di là a Roma, quindi a Caorle, ed a Venezia, ove nei primi tempi esercitarono il tribunato, e poi si resero illustri per un Pasquale nel 1150 abbate di San Giorgio Maggiore, nel 1156 vescovo di Jesolo, e nel 1171 ambasciatore ad Emmanuele imperatore di Costantinopoli. I Coppo restarono del Consiglio nel 1297, e si estinsero nel 1708.
Giacomo dall’Acqua, pittore, dalla Giudecca andò una sera del 1484 a San Luca in Corte Coppo alla casa di Catterina Albanese, con la quale abitava certa Franceschina Bella, moglie di Francesco Pegoloto. Vedendo egli che quest’ultima aveva certos tondinos circa collum, glieli domandò, e, ricusando essa, anzi volendolo, aiutata dalla Catterina, cacciarlo fuori di casa, diede molte ferite ad entrambe le donne, ed involò l’oggetto desiderato. Poi, mentre pendeva il processo, recatosi a Fusina, rubò la borsa a quell’oste. Il mariuolo, con sentenza 5 ottobre 1486, fu condannato a cinque anni di carcere, e quindi al bando con minaccia in caso di contraffazione delle forche. (1)
(1) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).
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