I leoni di Candia
L’Istituto Veneto possiede il principale archivio documentario relativo alla presenza veneziana nel Mediterraneo, e nell’isola di Creta in particolare. Formato da 1642 lastre fotografiche, impresse da Giuseppe Gerola nella storica “Missione” del 1900-1902, 1000 foto originali, 394 trascrizioni di graffiti e di epigrafi veneto-cretesi su veline e carte assorbenti e oltre 50 calchi in gesso di leoni marciani e stemmi araldici di famiglie veneziane provenienti da Creta. Il fondo Giuseppe Gerola testimonia quattro secoli di presenza veneziana nel Levante e rappresenta una documentazione insostituibile per ricostruire la storia dell’architettura e del paesaggio dell’isola di Creta. (1)
Nel Padiglione delle Navi, in Fondamenta de l’Arsenale, sono esposti alcuni dei calchi dei leoni di Creta. Le descrizioni dei leoni, che seguono, sono tratte dal libro “Monumenti veneti nell’isola di Creta: ricerche e descrizione fatta per incarico del regio Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti” dello stesso Gerola.
Numero 6. Mura: cortina fra Sant’Andrea e Panigrà. Leone, assai corroso, andante verso sinistra, entro incorniciatura rettangolare a dentello. Al di sotto sono scolpiti sei stemmi databili del 1543-1544.
Numero 7. Arsenali vecchi: ora demoliti e gli stemmi trasportati al Museo. Edicola contenente un leone andante verso sinistra, in parte mutilato; ed inferiormente quattro stemmi del 1552.
Numero 8. Mura: fronte interna della porta di San Zorzi. Fra i diversi ornati che ravvivavano la facciata della porta, spiccavano nella parte centrale, l’una da una parte e l’altra dall’altra del medaglione centrale di San Giorgio, due ghirlande racchiudenti ciascuna un leone in soldo, l’un all’altro volgentisi il tergo. Opera del 1565. Ora (a quanto apprendo) la porta è demolita, e le sculture in parte disperse.
Numero 10. Mura: fianco occidentale del baluardo Martinengo. Grandioso ed artistico leone ad alto rilievo, andante verso destra, in parte però deturpato. E’ accompagnato in basso dallo stemma del doge e dalla data del 1568.
Numero 11. Mura: fronte esterna della porta di Panigrà. Leone nimbato andante verso destra, col volto deturpato, entro incorniciatura a semplice sagoma. Lo stemma sottostante del doge Loredan ne fissa l’epoca al 1567-1570. Sebbene nel medaglione soprastante l’iscrizione sia in greco (in contrapposto a quella della fronte interna), la dicitura del libro dei vangeli è pur sempre in latino.
Numero 12. Mura: fronte interna della porta di Panigrà. Entro incorniciatura rettangolare, leone andante verso sinistra, coronato, colle parti anteriori alquanto corrose. Della stessa epoca del precedente.
Numero 13. Mura: orecchione sud del baluardo Betlemme. Edicoletta a sagomature, entro cui un leone in soldo, di conservazione ancora buona, stringe fra le zampe lo stemma del doge Alvise Mocenigo racchiuso entro cartocci. La lapide immediatamente sottostante reca scolpiti cinque stemmi ed incisa la data del maggio 1575.
Numero 14. Mura: cortina fra il Betlemme e la porta di Panigrà. Incorniciatura rettangolare, racchiudente un leone andante verso sinistra, in buona parte nascosto fra i rovi e le erbacce che ne hanno distrutta buona parte. La lapide sottostante si palesa del 1580-1582.
Numero 15. Mura: porta di uscita del baluardo Betlemme. Medaglione circoscrivente un artistico leone in gazzetta, di ottima conservazione, il quale regge fra le zampe lo scudo del capitano generale Gerolamo Barbarigo, incorniciato da cartocci: l’iscrizione in giro ne contiene il nome e la data 1583.
Numero 17. Mura: cortina fra il baluardo Betlemme ed il Martinengo. Leone andante verso sinistra, ensifero (e con libro recante il motto In hoc signovinces), occultato pur esso da arbusti ed in parte corroso e distrutto, racchiuso entro cornice rettangolare. L’iscrizione sottostante, totalmente abrasa, deve tuttavia appartenere alla seconda metà del secolo XVI.
Numero 18. Mura: cortina fra il baluardo Gesù ed il Vitturi. Leone nimbato di buona conservazione, andante verso sinistra, ove trovasi una fortezza imbandierata. Altre sagome di incorniciature accompagnano la sottostante iscrizione, che è tutta scalpellata, ma che è a credersi appartenesse a questa medesima epoca.
Numero 20. Museo: provenienza ignota. Frammento di leone nimbato andante verso sinistra, mutilato. Secolo XVI.
Numero 23. Mura a mare tra il porto e Dermatà. Leone andante verso sinistra in marmo nero, stringente lo stemma del provveditore generale Marco Bembo. E’ accompagnato dalla data 1660 e da alcune sigle presso alla coda.
Numero 24. Forte di San Dimitri: lato sud-est del baluardo centrale. Leone andante verso sinistra, collo stemma del provveditore generale Nicolò Corner. Più sotto è collocata l’iscrizione del 1664. (2)
(1) http://www.istitutoveneto.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/125
(2) Monumenti veneti nell’isola di Creta: ricerche e descrizione fatta per incarico del regio Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Volume quarto. Gerola Giuseppe
Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Numero 8 Mura, fronte interna della porta di San Zorzi. Numero 17 Mura, cortina fra il baluardo Betlemme ed il Martinengo. Numero 18 Mura, cortina fra il baluardo Gesù ed il Vitturi. Numero 10 Mura, fianco occidentale del baluardo Martinengo. Numero 24 Forte di San Dimitri, lato sud-est del baluardo centrale. Numero 8 Mura, fronte interna della porta di San Zorzi. Numero 11 Mura, fronte esterna della porta di Panigrà. Arsenali vecchi, ora demoliti. Numero 15 Mura, porta di uscita del baluardo Betlemme. Numero 14 Mura, cortina fra il Betlemme e la porta di Panigrà. Numero 12 Mura, fronte interna della porta di Panigrà. Numero 20, provenienza ignota. Numero 6 Mura, cortina fra Sant’Andrea e Panigrà. Numero 13 Mura, orecchione sud del baluardo Betlemme. Numero 23 Mura a mare tra il porto e Dermatà.
FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.