I tatuatori greci

0
1601
Giovanni Grevembroch. Gli abiti de Veneziani di quasi ogni età con diligenza raccolti e dipinti nel secolo XVIII. Tatuatore

I tatuatori greci

Si sa che c’era un’usanza tra gli africani di distinguere la loro numerosa prole con evidenti segni, scolpiti nella faccia dei fanciulli per mano paterna subito nati; ma tutti non sanno da dove sia venuta l’origine d’imprimere nella carne viva del braccio, o del petto, immagini o nomi.

Questo esercizio era dei Maroniti cristiani, i quali in Terra Santa usavano marcare i battezzati, in modo che morrendo in paesi d’infedeli, o naufragando nei viaggi, fossero identificati dai loro correligionari e venisse dato loro doverosi funerali e riti di sepoltura.

Simile costumanza passò ai Greci i quali la portarono a Venezia, spiccando fra i medesimi Stamati Zanteoto, da cui perfettamente l’insegnò ad un altro nazionale, a da esso s’istruì un vecchio preveniente da Ragusa. Per le mani di costui quasi ciascun marinaio, e soldato soffriva le cicatrici dell’acuto ago, e di vario stampo fra sangue e pelle, talmente che penetrava la nera figura, che non vi era più modo di distriggerla. (1)

(1) Giovanni Grevembroch. Gli abiti de Veneziani di quasi ogni età con diligenza raccolti e dipinti nel secolo XVIII. Volume IV

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.